Legno: Il sistema riciclo vale 1,4 miliardi
Il sistema di recupero e riciclo del legno ha creato una nuova economia che vale circa 1,4 miliardi di euro, 6 mila posti di lavoro e un risparmio di consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate.
Sono i principali risultati che emergono da uno studio condotto dal Politecnico di Milano per Rilegno (consorzio nazionale nato nel 1997 in seguito all’entrata in vigore del Decreto Ronchi).
“I progressi compiuti nel tempo fanno sì che oggi l’85% della materia prima utilizzata nella produzione di arredi derivi dal recupero e riciclo”, spiega il presidente di Rilegno Nicola Semeraro.
Il meccanismo rodato prevede che le aziende che utilizzano imballaggi in legno, i Comuni, i gestori dei servii di igiene urbana e i raccoglitori privati conferiscano con il consorzio, che a loro volta garantiscono l’avvio al recupero grazie al coordinamento di Rilegno.
I rifiuti, ridotti di volume, vengono poi trasportati alle industrie del riciclo, dove il legno, pulito e ridotto in piccole schegge, diventa rinnovata materia prima per il circuito produttivo industriale (pannello truciolare, pasta cellulosica per cartiere, blocchi di legno-cemento per la bioedilizia).
Dunque un percorso che non ha ricadute solo sul piano etico, ma anche economico, considerato che il 90% della materia prima utilizzata dall’industria italiana, prima che nascesse il consorzio, veniva acquistata dall’estero.
La ricerca segnala che nel 2017 il legno raccolto attraverso le piattaforme convenzionate Rilegno e riciclato è stato pari a 1,89 milioni di tonnellate, alle quali vanno aggiunte 725mila tonnellate di imballaggi rigenerati e ripristinati.
L’impatto economico di questa attività è stato calcolato sommando all’effetto diretto calcolato sulla base del volume di attività dei produttori di pannelli a partire da legno post consumo, quello indiretto derivante dagli acquisti di beni e servizi, a partire dai dati economici dei produttori di pannelli (321 milioni).
Fonte Affari&Finanza
(Luigi Dell’Olio)