Bruno Bella sui rifiuti a Roma: “I termovalorizzatori sono una risorsa, non un problema”
Anche se da qualche tempo non conquista più la prima pagina dei giornali, l’emergenza rifiuti a Roma continua, con le autorità municipali al momento alla ricerca di un sito idoneo alla costruzione di un termovalorizzatore.
E come sempre quando si parla di termovalorizzatori, l’argomento ha portato con sé una coda di polemiche e veti incrociati. Nonostante in Europa i termovalorizzatori siano ormai la norma, e alcuni Paesi ne facciano largo uso (in Svizzera, per esempio, il 100% dei rifiuti è incenerito) da noi il tema non manca di suscitare polemiche.
Ne abbiamo parlato con Bruno Bella, fondatore di Vibeco, azienda italiana tra i leader del settore.
Bruno Bella: “I rifiuti sono una fonte di energia”
“I termovalorizzatori oggi servono a produrre energia pulita e a basso costo. Rinunciarci vuol dire precludersi non solo la possibilità di risolvere i problemi legati alla gestione dei rifiuti ma anche di rinunciare a un approccio ecologico e sostenibile alla politica energia” afferma Bella.
Come mai esistono queste diffidenze, secondo lei?
“Perché sui rifiuti si gioca sempre una partita politica. Il procedimento è semplice: prima si convincono le persone che i termovalorizzatori siano luoghi oscuri, portatori di degrado e di cattivi odori quando non di malattie gravissime. Poi ci si presenta come difensori dei cittadini, promettendo di lottare fino alla fine contro il mostro cattivo – per l’appunto il termovalorizzatore – in cambio di voti. La verità è che così si fa esattamente l’opposto dell’interesse della collettività”.
Qual è l’impatto ambientale di un termovalorizzatore?
“Da un punto di vista ambientale l’impatto negativo è completamente nullo. Già oggi in Italia ci sono in funzione decine di termovalorizzatori, molti dei quali operano senza che nemmeno i cittadini delle zone limitrofe siano a conoscenza della loro presenza. Quello che può accadere, al contrario, è che i termovalorizzatori abbiano un impatto positivo, che la loro costruzione permetta di operare quello che tecnicamente si chiama “ripristino ambientale”.
“Esistono decine di parchi naturali costruiti sopra ad impianti di recupero di rifiuti”.
Secondo lei in Italia ci vorrebbero più termovalorizzatori?
“Io credo che ogni provincia dovrebbe essere autonoma da un punto di vista della gestione dei rifiuti. I rifiuti, insomma, non dovrebbero viaggiare sia per un discorso ambientale – spostare i rifiuti produce emissioni – sia per uno economico: i rifiuti, già oggi, sono una fonte di energia che dovrebbe appartenere a chi genera la materia prima che serve a produrla” conclude Bruno Bella.