“La democrazia passa (anche) per i rifiuti”, parla Bruno Bella, fondatore di Vibeco
Per raggiungere un obiettivo ambizioso, spesso la cosa migliore è procedere per piccoli passi
Per raggiungere un obiettivo ambizioso, spesso la cosa migliore è procedere per piccoli passi. Per questo, l’atto di indirizzo in tema di programmazione della gestione di rifiuti e delle bonifiche, approvato qualche giorno fa dal consiglio della regione Lombardia, non sarà stato un avvenimento epocale in grado di calamitare l’attenzione dell’opinione pubblica, ma sicuramente è un altro, importante passo verso un futuro di sostenibilità e di economia circolare.
Già oggi i numeri parlano chiaro, al punto che in Lombardia i dati sono talmente positivi da eccedere le richieste contenute nelle direttive europee. Se Bruxelles chiede una raccolta differenziata che incida per il 55% sulla raccolta totale dei rifiuti, in Lombardia siamo già al 70%.
Se l’Europa chiede di utilizzare le discariche per lo smaltimento dei rifiuti urbani al massimo al 10%, in Lombardia le sia usa per lo 0,5% del totale.
L’importanza di questi numeri e dell’atteggiamento culturale che riflettono è ben spiegato da Bruno Bella, fondatore di Vibeco, una delle eccellenze lombarde in tema di smaltimento rifiuti. Se la situazione in un territorio come la Terra dei Fuochi di Napoli è negli ultimi anni migliorata, lo si deve anche all’operato dell’azienda gestita da Bella.
“Rifiuto è una parola sbagliata. Comunica l’idea di qualcosa di brutto, di inutile. Invece una discarica è l’equivalente di una miniera d’oro. Già oggi siamo in grado di riutilizzare buona parte dei materiali presenti, e in un futuro ormai prossimo riusciremo a non sprecare nemmeno l’ultimo micron di metallo”.
Perché è importante riutilizzare i materiali di scarto?
“Perché le risorse del nostro pianeta sono limitate, e situazioni come quelle legate al sovrappopolamento o al cambiamento climatico non fanno che peggiorare la situazione. Grazie all’economia circolare e al recupero di materiali possiamo costruire un pianeta in cui niente si distrugge e niente si crea ma tutto viene recuperato, con vantaggi per tutta la popolazione mondiale, anche per Paesi o persone al momento in difficoltà.”
Bruno Bella: “Altro che degrado: non c’è niente di più democratico e progressista di una discarica di rifiuti”.
Quando si parla di aprire nuove discariche o termovalorizzatori, tuttavia, si incontrano resistenze nell’opinione pubblica, soprattutto in Italia
“E non potrebbe essere altrimenti, vista l’operazione di disinformazione operata negli ultimi anni. La gente pensa a una discarica e si immagina desolazione, cattivi odori e magari infiltrazioni della criminalità organizzata. Niente di più sbagliato. Oggi una discarica è un’occasione di ripristino ambientale, di riqualificazione di un’area. Pensiamo a Copenaghen: sopra un termovalorizzatore hanno addirittura costruito una pista da sci, utilizzata quotidianamente dai cittadini.
Sembra una situazione futuristica, invece si tratta di una realtà che potrebbe essere tranquillamente implementata anche in Italia.