Rifiuti Elettronici, Bruno Bella: “Recupero Materiali Di Scarto Occasione Per Il Paese”
Il fondatore di Vibeco: “Possiamo costruire un pianeta in cui niente si distrugge e niente si crea”
Ridurre sempre di più i rifiuti elettronici. Questo è l’imperativo per il 2020. Gli ultimi dati disponibili forniti da Ecolight, che si riferiscono al 2018, raccontano una brutta pagina ambientale: solo uno smartphone su cinque è stato riciclato correttamente. Eppure recuperare ciò che si distrugge, rispettando il pianeta e producendo al tempo stesso benessere per la comunità, dovrebbe essere un mantra. Anche perché è il modello su cui si basa l’economia circolare.
Rispetto al 2017 il dato è migliorato, ma solo del 5%. La strada è ancora decisamente lunga, ma in Italia ci sono delle piccole grandi storie di riciclo che meritano di essere raccontate. Come quella di Romeo, che trasforma vecchi pc e vecchi smartphone in miniere d’oro. Nel vero senso della parola. Questo impianto, infatti, è in grado di recuperare oro, argento, platino, palladio, rame, stagno e piombo attraverso un processo cosiddetto a ‘temperatura ambiente’. E senza alcun pretrattamento delle schede elettroniche. Romeo è stato messo a punto dai ricercatori Enea, l’agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Romeo, che si trova nel centro ricerche Casaccia di Roma, è un acronimo: sta per ‘Recovery Of Metals by hydrOmetallurgy’. Ha una resa del 95% nell’estrazione di materiali preziosi da rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Da una tonnellata di schede elettroniche può ricavare 129 chili di rame, 43 di stagno, 15 di piombo. Ma anche 0,35 di argento e 0,24 d’oro. Per un valore complessivo di oltre 10 mila euro.
Un chiaro esempio virtuoso di economia circolare. Lo sottolinea Bruno Bella, fondatore di Vibeco, azienda attiva nel settore del riciclo.
“Le risorse del nostro pianeta sono limitate, situazioni come quelle legate al sovrappopolamento o al cambiamento climatico non fanno che peggiorare la situazione”. Vibeco è azienda leader nel settore dei rifiuti urbani, ha un fatturato da 50 milioni di euro l’anno e fa dell’economia circolare la sua mission. “Grazie all’economia circolare e al recupero di materiali di scarto – prosegue Bruno Bella – possiamo costruire un pianeta in cui niente si distrugge e niente si crea, ma tutto viene recuperato. Con vantaggi per tutta la popolazione mondiale, anche per Paesi o persone al momento in difficoltà”.
In sostanza, una grande occasione per tutti. Per l’ambiente, per le aziende, ma anche e soprattutto per i governi. “Quella che per molti – conclude Bruno Bella – si chiama ancora semplice immondizia, è invece una fonte di energia a basso costo che potrebbe emancipare l’economia di un Paese come il nostro dalla dipendenza verso le superpotenze mondiali produttrici di gas o idrocarburi”.