Da rifiuto organico a biometano: ecco come funziona
È un mix di tecnologie a rendere possibile la trasformazione della Forsu – la frazione organica del rifiuto solido urbano in biogas, dal quale il processo detto di upgrading permetterà poi di ricavare il biometano.
Tutto inizia con la raccolta differenziata casa per casa dell’umido che viene trasportato negli impianti di trattamento. Ripulito da eventuali elementi estranei quali ossa, sassi, pezzi di metallo, l’umido viene avviato ai digestori anaerobici: si tratta di enormi silos chiusi e termicamente isolati nei quali la biomassa fermenta e viene digerita in assenza di aria.
E già in questa fase che le tecnologie si fondono, l’iniezione di ossigeno nei digestori, rende la produzione di Biogas più efficiente e consente di abbattere la presenza dei solfuri (dannosi per motori, turbine e altre apparecchiature) e dell’azoto.
In questo modo il pre-trattamento del biogas, prima del processo di upgrading, risulta meno complesso e più efficace.
Dal digestore escono tre flussi primari: il biogas, il digestato e le acque reflue. Il più importante è appunto il biogas, che è una miscela costituita per il 95% da metano con piccole parti di acqua, biossido d’azoto, solfuri e ossigeno.
Fonte Eco di Bergamo
(Roberto Clemente)